Scheda botanica

Zafferano

UTM: Zona 32T N: 5003649.38143m E: 512845.107143m
Latitudine: 45.18621063° Longitudine: 9.16350782°

Crocus sativus L.
Iridaceae - Liliopsida - Magnoliophyta - Angiosperme

Erba Perenne


Caratteristiche morfologiche

Portmento/Fusto/Organi ipogei

Erba perenne la cui parte epigea è costituita da esili foglie e dal fiore,che raggiunge 10-20cm di altezza. La porzione radicale è provvista di un bulbo-tubero di forma sferica, di 3-4 cm di diametro e 1-2 cm di altezza, rivestito da tuniche fibrose sottili, di colore bruno esternamente, mentre all’interno è carnoso e biancastro

Foglia

Foglie sessili verdi scure, lucide ed allungate, strettamente lineari, raccolte in 2-3 ciuffi avvolte da guaine rossastre, solcate all’interno

Fiori/Apparati diversi

Fiori violacei, a forma di tubo allungato con 6 tepali (esalobato), con 3 stigmi rossi e 3 stami gialli; solitamente sono portati in numero da 1 a 5 per bulbo

Semi/Frutti

Il frutto è una capsula a 3 logge

Impollinazione

 Entomogama

Disseminazione

 Anemocora

Fioritura

Ottobre - Ottobre

Distribuzione

Specie originaria probabilmente dell’Asia occidentale; coltivata in Grecia, Spagna, India, Cina,Turchia e Africa settentrionale. In Italia non è diffusa allo stato spontaneo ma si trovano coltivazioni in Abruzzo e Sardegna

Ecologia

Essenza che predilige climi miti, terreni profondi sciolti, ben drenati e poco ricchi di sostanza organica. Vegeta fino ad altitudini di 1200 m di quota; tollera periodi più aridi grazie alla stasi vegetativa durante la stagione estiva

Coltivazione in orto
Origine in orto
Usi

Le porzioni di pianta utilizzate sono gli stigmi, i quali dopo l’essicazione trovano impiego principalmente in cucina, in cosmesi e in fitoterapia (come sedativo, antiasmatico e antispasmodico). La droga un tempo veniva utilizzata come profumo e come base tintoria

Note

Il nome zafferano prende origine dal termine arabo “Jafaran”, che deriva da “Asfar”, cioè giallo. La fioritura avviene da bulbi differenziatisi da quello “madre” nell’autunno precedente ed ingrossatisi nella primavera successiva. L’odore caratteristico della droga deriva da una sostanza detta safranale, un’aldeide che è il principale costituente dell’essenza aromatica. Frequentemente la polvere di zafferano in commercio è preparata da prodotti sintetici

Riferimenti

A.Bruni – M. Nicoletti, 2003, Dizionario ragionato di erboristeria e fitoterapia- Ed. Piccin, Padova


Scheda semplificata